venerdì 2 dicembre 2011

GOVERNO TECNICO...UNA POESIA

Non oltre questa giostra è il mio paese,
appeso per un perno al continente
sospeso ad avvitarsi per il resto.

Il tema delle mie corrispondenze
è un camice deposto sullo scranno,
è il languido riserbo dei compassi,
la grazia tragicomica dei conti.

Scostate dalle piazze questa mia generazione,
lasciatela montare sopra il carro dei monatti,
non conteggiate i corpi, ve ne prego! ,
piuttosto arrotondateli a una nota di bilancio.

La cedra, il cacciavite, la pillola e la madre
di questa sostanza
va fatto l'inchiostro,
delle vostre postille.

domenica 6 novembre 2011

Quando piove una pietra nello stagno


Quando piove una pietra nello stagno
lo scheletro dell’acqua si dichiara,
la carne della pozza trema e smette
quando piove una pietra nello stagno.

Quando piove una pietra nello stagno
le anatre rincasano nel vento,
e un pesce può guardare una cometa
quando piove una pietra nello stagno.

Quando piove una pietra nello stagno
l’amore di Narciso si sparpaglia
ed Eco lo ritrova lo ritrova,
quando piove una pietra nello stagno.

Quando piove una pietra nello stagno
I Circoli si levano e s’ingrossano
 eppure la deriva poi li tace,
quando piove una pietra nello stagno.

Quando piove una pietra nello stagno
Gli occhi sono tutti alla ricerca di una mano
e tutto passa come fosse niente
quando piove una pietra nello stagno.

Fra le cento lanterne di carta

DICO A TE CHE NASCONDI UNA DONNA

NEL VENTAGLIO DI CARTE DA GIOCO.


DICO A TE CHE PERLUSTRI LA PIAZZA

NELLA NOTTE CHE SEGUE LA FESTA.


IL MONSONE CHE STRAPPA LE CASE

E' LO STESSO CHE DANZA E CHE GIACE

FRA LE CENTO LANTERNE DI CARTA.

lunedì 24 ottobre 2011

Ipocrisie ed altri racconti: una mia vecchia "poesia?".

In faccia alle guardie l'ubriaco perfeziona il passo
e la mammana sterilizza
ferri roventi di precisione
Ha una boccia di alcol poggiata sopra al banco
sfrega le mani, parlotta al feto
"Spero che sia per un'altra occasione."
 
 
In chiesa c'è un tanfo di urla scadute
non è sano provarsi all'igiene del sangue
la vedova scorre i grani
del rosario catenaccio
chiude le palpebre a doppia mandata
risponde al salmo con una fitta al rossetto.
 
La direttrice dell'albergo si chiama madre superiora
promette agli orfani e poi a se stessa
una placenta per l'avvenire
ha nella Bibbia un assegno in bianco
ed un zero
da partorire.
 
 
E il presidente acquista nervino
mentre si inaugura la carestia
investe sicuro sopra la morte
assegna vergini coi dividendi
Garantisce col nome il diritto al lavoro
e in dosi massicce canarini in miniera

domenica 16 ottobre 2011

Al di qua del vetro si gioca un solitario

ispirato al cortometraggio "al di là dal vetro" di Erri De Luca

Lo  incontro in cucina. E’ sveglio e scosso, accenna ad un sogno e ad un sonno disturbato, ma io faccio finta di niente. Sembra stupito di vedermi ancora in piedi, sveglia nel cuore della notte, come se non sapesse… . Si accorge delle carte da gioco abbandonate sul tavolo e mi offre di incominciare assieme un solitario, lo chiama: “Il nostro solitario ”, come se ci appartenesse ancora, come se le regole  consentissero di giocare un solitario in due. Allora  io accetto, perché penso che infondo anche così, tra noi due, adesso, si può giocare un solitario.
Il solitario inizia. Le nostre chiacchiere ci accompagnano ed io racconto della guerra. Gli parlo dell’urlo delle sirene, delle notti dormite con i vestiti addosso, delle corse nei ricoveri per accaparrarsi il posto migliore, “come a teatro!”, e lui ascolta. Di tanto in tanto  mentre chiacchiero mi volto verso di lui e lo scopro mentre muove la bocca in silenzio, ricalcando con il movimento delle labbra le mie stesse parole o anticipando la fine della frase che sto per pronunciare. I miei ricordi dei bombardamenti ormai deve conoscerli a memoria, penso fra me e me, però lui non m’interrompe più di tanto e allora io continuo. Proseguiamo assieme il solitario.
Mi toglie la parola per iniziarmi a raccontare delle sue di guerre, quelle che si è andato a cercare volontariamente in giro per il mondo e lo fa fin quando non  ci troviamo d’accordo nel sostenere che nessuno terrorismo politico può essere paragonato al terrore ispirato dal bombardamento di una città. Mi parla di Belgrado, ma  troviamo anche il tempo per accennare a suo padre, emigrato in America e tornato in patria perché non avevo alcuna intenzione di lasciare Napoli. Si continua il solitario.
Infine si parla di noi, della sua attrazione per il pericolo, fatto di guerre di come di montagne scalate, e delle smancerie che non ci siamo mai scambiati, di come io non sia stata come tutte le altre madri. Arriva a farmi dire di essermi convinta che ormai fosse immortale, di avermi talmente abituata a sopravvivere ad ogni suo rischio, che il giorno in cui l’infarto me lo stava per stroncare quasi non mi pareva possibile. Gli dico che una madre non dovrebbe sopravvivere al proprio figlio…come se  non sapessi.
Viene fuori che sta scrivendo un libro che io non ho ancora letto. E’ terminato, già consegnato all’editore, ma io non ne so niente e glielo dico. Lui si stupisce, sostiene che io avrei dovuto già conoscerlo perché leggo sempre i suoi libri non appena sono conclusi, ma io nego di nuovo, così lui si innervosisce, si agita, si comporta come se non sapesse…e alla fine si sveglia.
Si alza dal letto, guarda una foto di quando ero ancora viva, poi si dirige verso la porta e guarda al di là del vetro, come se non volesse credere a quello che è accaduto, come se non avesse sempre saputo che da questo lato del vetro, adesso, tra di noi,  al massimo si può giocare un solitario.     

lunedì 3 ottobre 2011

IL MESTIERE DELLO PSICOLOGO


ScHiZoFrEnIa

PARLA PARLA PARLA
DEI MILLE URLI FRACASSATI CONTRO I DENTI
DEI MURI BIANCHI SOLO BIANCHI SEMPRE QUELLI
PER DISSIPARE OGNI RUGGITO IN UNO SCATTO
E DEL MISFATTO
SCAGLIARE I PUGNI SENZA MAI MIRARE AL PETTO
LASCIANDO GLI ALTRI A RISONARE PER LA COLPA

ED UN RIFLESSO TI HA PORTATO VIA LA FACCIA
LA BOCCA IL NASO IL NOME IL SENSO E LA COSCIENZA
E NON SI AGGUANTA MALEDETTO IL SORSO D'ACQUA
CHE SI INCARTOCCIA FRA LE DITA CON IL RISO
CHE PIU' NON T'APPARTIENE
E SGUSCIA
SOSPESO IMMOBILE SUL BORDO DELL'ABISSO
E RESTI SCISSO,
DANNAZIONE!,
RESTI SCISSO.


C'ERA LA FILA
FUORI LA PORTA
MA NON SI UDIRONO SINGHIOZZI
NONOSTANTE AVESSE UN NODO ALLA GOLA.

sabato 1 ottobre 2011

"GIUDICI" - Camilleri-Lucarelli-De Cataldo - Recensione

Ho appena finito di leggere questo trittico di racconti incentrati sullla figura del giudice, firmato da Andrea Camilleri, inventore del celeberrimo Montalbano, Carlo Lucarelli, capofila dei giallisti italiani, e Giancarlo De Cataldo, autore di Romanzo Criminale; così ho sentito il bisogno di scriverne una breve recensione.

Per prima cosa "GIUDICI" rappresenta secondo me un'intelligente operazione editoriale, non solo perchè sul piano commericale è capace di sfruttare i grandi nomi della narrativa italiana per calamitare il grande pubblico, ma anche perchè permette ai lettori di confrontare in modo piacevole e diretto lo stile di 3 autori di successo profondamente diversi tra loro, sia per background culturale (uno è siciliano, un altro è legatissimo all'Emilia e a Bologna e  un altro ancora vive e lavora a Roma), sia per orientamento narrativo: più classicheggiante Camilleri; più vicino al noir Lucarelli, più storico-realista De Cataldo.

Veniamo ai 3 racconti. Il primo, quello che ho gradito maggiormente, è  intitolato "IL GIUDICE SURRA", e per l'appunto vede come protagonista il giudice Efisio Surra, originario della sardegna e goloso di dolci, che agli albori dell'Italia unita viene trasferito da Torino a Montelusa per rimettere in piedi il tribunale locale, rimasto orfano dei magistrati dichiaratisi fedeli alla monarchia Borbonica. Il giudice è sapientemente ritratto da Camilleri come un  personaggio surreale e simpatico, mix di sbadataggine e integrità morale, a metà fra il Chaplin de "Il grande dittatore" e l'assistente Catarella, e  nel corso del racconto sarà costretto a fare i conti con le intimidazioni de LA FRATELLANZA, un'organizzazione criminale antenata della Maffia, che poi riuscirà  a sconfiggere in modo rocambolesco, addirittura a sua insaputa!
 Il secondo racconto: "LA BAMBINA", scritto da Carlo Lucarelli, è ambientato invece negli anni '80, in piena strategia della tensione, e risente non poco della passione dell'autore per i misteri d'Italia (non a caso fa riferimento diretto alle tragedie di Ustica e della stazione di Bologna) e vede come protagonista una giudice bolognese soprannominata "LA BAMBINA" per la giovane età. Durante il racconto la protagonista verrà coinvolta in un'inchiesta scottante, suscitando i pruriti dei cosiddetti Servizi Deviati e riuscirà a scampare ai loro attentati solo grazie alla sua astuzia ed  all'aiuto "sporco" di alcuni micro-criminali dal cuore tenero. 
Infine il terzo racconto, scritto da Giancarlo De Cataldo e intitolato "IL TRIPLO SOGNO DEL PROCURATORE", descrive sostanzialmente le biografie intrecciate di due personaggi: lo stoico procuratore OTTAVIO MANDATI ed il losco affarista, trattino sindaco, trattino corrotto capoclasse PIERFILIBERTO BERRAZZI-PERDICO'. Le vicende sono ambientate sequenzialmente dagli anni '60 ai giorni nostri e richiamano velatamente gli scontri ciclopici tra la procura milanese e Berlusconi, ma differentemente dai racconti precedenti, proprio come accade nelle odierne cronache la vittoria della giustizia  è solo un presagio colmo di speranze, anche perchè il racconto si chiude praticamente sul più bello.
Fra i tre racconti ho indubbiamente preferito il primo, leggero e profondo allo stesso tempo, perchè condito di humor ma non per questo esente da quell'intento di denuncia sociale, che, mi pare, animi l'intero libro. Sul racconto di Lucarelli avrei invece molto da ridire, soprattutto  perchè il Parmense era lo scrittore che fra i tre conoscevo meglio ed era quello dal quale mi aspettavo di più, avendo trattato in numerose occasioni argomenti di cronaca giudiziaria intrecciati con losche questioni politiche. Il suo racconto invece è eccessivamente simile alle trame che vedono come protagonista Coliandro, con l'aggiunta, anzi, con la sottrazione dell'ironia che solitamente accompagna queste ultime. I dialoghi risultano molto spesso sbrigativi e artificiosi, in molti casi tacciabili di essere escamotages dell'auore per risparmiare al lettore una descrizione della vicenda. Questo ne è un esempio:

(un brigadiere porta il giudice ferito in una casa di campagna, presso un certo Sanna, di cui non si sa niente. L'autore non introduce minimanente l'incontro e MIRACOLOSAMENTE quali sono le prime parole di Sanna alla vista della donna ferita?)

"- Mi prendi per il culo?-disse. - Mi hanno arrestato tre volte per esercizio abusivo della professione medica e adesso viene un poliziotto a chiedermi di curare un magistrato?-"  ....  --> ECCOCI RISPARMIATA LA PRESENTAZIONE!  

Il terzo racconto è decisamente migliore del secondo, la descrizione dell'evoluzione delle due vite dei 2 personaggi principali è molto gradevole, davvero ben scritta,  ma forse la somiglianza con Il Caimano mi ha suscitato un effetto di assuefazione-ridondanza. Per cui ho finito per preferire il primo.


IN CONCLUSIONE LASCIATEMI FARE UN PO' DI PSICOLOGIA. FRA I TANTI FILI CONDUTTORI CHE ASSOCIANO I TRE RACCONTI PER ME CE N'E' UNO CHE ESPRIME LIMPIDAMENTE UN REPERTORIO PSICOLOGICO-CULTURALE ITALIANO. 
INFATTI, ANALIZZANDO ATTENTAMENTE LE TRE STORIE SI RISCONTRA SEMPRE LA FIGURA DI UN GIUDICE VINCENTE SULLE DIFFICOLTA' CONTINGENTI, MA QUESTE VITTORIE, A BEN VEDERE , NON SONO MAI IL FRUTTO DI ORDINARIE PROCEDURE DI GIUSTIZIA, BENSI' SONO COSTANTEMENTE IL RISULTATO DI GENIALI ESPEDIENTI DEL SINGOLO O DI FORTUNATE COINCIDENZE,  TANT'E' VERO CHE LA VITTORIA DEI NOSTRI TRE GIUDICI  E' COMUNQUE SEMPRE PARZIALE ED ISOLATA, MAI DEFINITIVA E MAI SISTEMICA. 
VOLENDO TRALASCIARE IL BISOGNO DI ROMANZARE CHE  LOGICAMENTE HA ATTANAGLIATO I 3 SCRITTORI, CREDO DI POTER NOTARE, PIU' IN GENERALE IN QUESTI RACCONTI, IL SINTOMO DI UN IDEALE ITALIANO DI GIUSTIZIA SEMPRE PIU' ANCORATO ALLA DIMENSIONE FANTASTICA, INCARNATA DALLA FIGURA DEL GIUDICE-EROE, E SEMPRE MENO IMPRONTATO AL REALISMO E ALLA RAZIONALITA', OVVERO ALL'IDEA DI UN NECESSARIO CAMBIAMENTO SISTEMICO NEL NOSTRO PAESE . FIN QUANDO CONTINUEREMO AD AVER BISOGNO DI EROI E SACRIFICI ESTEMPORANEI  IL NOSTRO SARA'DAVVERO  UN POVERO POPOLO E LA GATTOPARDESCA PROFEZIA CONTINUERA' A RISUONARCI NELLE ORECCHIE:

- TUTTO CAMBIA AFFINCHE' NULLA CAMBI  -
     

mercoledì 21 settembre 2011

SPREAD - Nel Vocabolario della crisi

Spread vuol dire “apertura”ed in economia si usa questo termine per definire la differenza tra il rendimento dei titoli di stato, italiani o di altri paesi, e quelli degli altri stati; anche se ultimamente lo sentiamo accostato spesso ai titoli di stato tedeschi, presi ad esempio perchè particolarmente solidi e stabilmente remunerativi. Emettendo BUONI ORDINARI DEL TESORO  lo stato italiano promette all’investitore che prestando dei soldi riavrà interamente il suo investimento alla fine del periodo stabilito ed in più, prima della scadenza, che gli verranno rese alcune “cedole” di rendimento. Insomma, lo stato promette all'investitore che avrà un guadagno sul prestito.
Su questo rendimento si calcola lo spread, in punti base (basis point). Un punto base corrisponde ad un decimo di millesimo di un valore ed è un indice che misura il rischio dell'investimento, cioè la probabilità di avere poi un reale guadagno dall'investimento. Lo spread tra i BTP  decennali italiani e i Bund tedeschi  è in costante e pericoloso aumento.
Questa differenza è decisa dal mercato, limitando di fatto ogni intervento statale. Gli investitori che speculano sulle obbligazioni italiane pensano di correre più rischi rispetto ad un ipotetico investimento in titoli tedeschi, quindi pretendono un rendimento maggiore.
QUINDI? Quindi l'Italia deve promettere più guadagno agli investitori se vuole attirarne ancora qualcuno e ciò sta innescando un circolo vizioso. L'italia inoltre è il membro più indebitato dei paesi dell'U.E. quindi, ad oggi gli investitori stranieri vanno CONVINTI AD INVESTIRE IN UN PAESE CHE NON CRESCE E CHE HA SULLA SOGLIA I PROPRI CREDITORI. 

lunedì 19 settembre 2011

Oggi

Oggi non sono migliore del voto che ho infranto,
non ho più sostanza della mia profezia mancata.
Oggi sono un poco innocente, lo ammetto,
la colpa mi viene soltanto dalla mia stessa natura,
biasimarmi sarebbe come imputare alla notte un consenso all'assassinio.

Oggi sono un poco più solo, lo ammetto.

Breve storia di una vedetta mancata

Sarei salpato anch'io sul cesto d'uomini

che presto s'accodò alla carovana

dei venti, e poi magari

avrei voluto essere vedetta

per piantonare fisso l'orizzonte,

guardiano di un nemico evanescente

e finalmente inutile

vitale.


Ma ci fu uno strattone

all'altro capo del sangue

e passò un'altra fuga

ad arruolarci.

domenica 18 settembre 2011

Il Finito

CortWarwick_alessandro R.                                                                 Roma, 9-05- 2009

Corsi per la via fra le ombre scomposte

e sbottonai le stanze porta a porta

fin quando la trovai a dar da bere alle vene

e mi toccò rimetterle il dolore dentro i tagl.


 

La presi sugli scogli d'una vasca

prima che uno sputo da rubinetto

si atteggiasse ad oceano

per un solo naufragio.

giovedì 15 settembre 2011

Suggerimenti per le Nostre orecchie


Visto che oramai quelli che non si ritengono intenditori di musica si contano sulle dita della mano sinistra di Capitan Uncino, piuttosto che perdere tempo stilando una inutile classifica di brani da ascoltare ho deciso di limitarmi (altrettanto inutilmente ) a promuovere quelle canzoni, non troppo conosciute, che magari alcuni di voi non hanno ancora mai ascoltato. VI INVITO A FARE ALTRETTANTO SUGGERENDOMI BRANI ATTRAVERSO I VOSTRI COMMENTI.


  • Billy bud - Vinicio Capossela  (sembrerà d'essere un baleniere)
  • A Sangue Freddo - Teatro degli Orrori  (Rock recitato alla C.Bene)
  • Post - Marta sui Tubi  (pura poesia del disincanto)
  • Non mi rompete..- Banco del M.S.(ospiti di una pace arcadica)
  • Robert Johnson's Tombstone - Thunder (Blues emozionante)


martedì 13 settembre 2011

Opinioni Musica

"I'M WITH YOU" - IL NUOVO DISCO DEI RED HOT CHILI PEPPERS


Nel recensire questo disco è innanzi tutto doveroso spendere qualche parola sulla sua particolarissima presentazione al grande pubblico. L'anteprima di "I'm with you", infatti,  è stata celebrata attraverso un concerto-evento dei PEPERONCINI svoltosi fisicamente in Germania e poi trasmesso nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Ma le novità non finiscono qui, perchè questo album si distingue anche per un altro debutto, a ben vedere con un'influenza ben più sostanziosa sul sound della band californiana, ovvero l'ingresso del nuovo chitarrista JOSH KLINGHOFFER, chiamato a sostituire la dipartita ( tranquilli solo artistica!) della star John Frusciante, uscito dal gruppo per la seconda volta e sempre più a suo agio nel ruolo dell'amante lunatica pronta a fare le valigie dopo ogni litigata col partner.
Veniamo dunque al disco. Come da tradizione i Red Hot ci regalano un album costituito da numerose tracce, ben 14, sebbene la lunghezza di "I'M WITH YOU" risulti comunque piuttosto irrisoria se paragonata al suo colossale quanto prolisso predecessore "STADIUM ARCADIUM", che aveva proprio nella ripetitività e nel non felice accostamento dei brani una delle sue pecche maggiori. Da questo punto di vista quindi sento di dire che c'è stato un passo avanti, o forse sarebbe meglio dire indietro, verso la qualità di CALIFORNICATION piuttosto che verso la mera quantità degli ultimi dischi. Certo il numero delle canzoni non è garanzia di qualità, ma ad un primo ascolto sembra veramente che la band, comunque IN FASE CALANTE, abbia tentato con sincero impegno di raffinare al massimo delle proprie possibilità gli arrangiamenti,  sebbene  (purtroppo!) non abbia scalfito minimamente la filosofia POP/ROCK dei suoi ultimi lavori.
La struttura delle tracce è abbastanza costante, ad ìncipit creativi, come l'inusuale canto declamatorio di "EVEN YOU BRUTUS?",  seguono nella maggior parte dei casi strofe movimentate, talvolta al limite della nevrosi come in "GOODBYE HOORAY", condite da STREPITOSE POLIRITMIE targate FLEA&SMITH, e ritornelli estremamente melodici, sicuramente adatti ad insinuarsi subdolamente nella mente di molti ascoltatori, ma altrettanto certamente poco sfiziosi per i palati, pardon per le coclee!, più esigenti...coff!coff!..tipo la mia!
Da segnalare l'arricchimento del sound mediante l'introduzione di ulteriori strumenti, come in parte già preannunciato in STADIUM ARCADIUM. Abbiamo quindi un assolo di tromba messicaneggiante in " DID I LET YOU KNOW", un brano davvero molto orecchiabile, che fa tornare alla mente la vena desertica e tipicamente basso-californiana delle vecchie CABRON e SCAR TISSUE, nonchè un FLEA in versione pianista da saloon del vecchio west in "HAPPINESS LOVES COMPANY".Gradevole anche l'apporto delle percussioni di MAURO REFOSCO, presenti praticamente in tutte le tracks e dell' Hammond di Money Mark in "LOOK AROUND".
Nel complesso un disco ben fatto, che nonostante la rinnovata composizione della band non sposta di una virgola il suo sound più recente, ma che aggiunge un'ulteriore tacca alla lunghissima carriera di una delle band comunque più importanti del globo. I fasti in cui i RED HOT CHILI PEPPERS insegnavano al resto del mondo cosa fossero il CROSS OVER ed il funk sono ormai un tenero ricordo, così come i loro capolavori, BLOOD SUGAR SEX  MAGIC e CALIFORNICATION, ormai sedimentati nella storia della musica, ma resta comunque il fascino di un gruppo dalle performance e dalla produzione generose, brullo come il deserto e romantico come l'ululato di un coyote...ammesso che ce ne siano vicino L.A.

voto  6.5

Tracklist:
  1. Monarchy of roses 
  2. Factory of faith
  3. Brendan's death song
  4. Ethiopia
  5. Annie wants a baby
  6. Look Around
  7. The adventures of rain dance Maggie
  8. Did i let you know
  9. Goodbye hooray
  10. Happiness loves company
  11. Police Station
  12. Even you Brutus?
  13. Meet me at the corner
  14. Dance, dance, dance

lunedì 12 settembre 2011

Opinioni Libri

DIALOGO INTERIORE SULL'APERTURA DI QUESTO POST


MeE ora che fai, vuoi fingerti esperto di letteratura? Non ti bastava giocare a fare il poetastro? Hai letto dieci libri pe' puzza( trad in italiano dal vernacolare: in modo accidentale, rocambolesco)  e adesso dai opinioni sui libri! Ma vedi d'annattene!!! ( traduzione in italiano dal  vernacolare: Cerca di fare qualcosa di utile!). 

IO  - Io non sono così infantile da far vedere quanto sono acculturato agli altri, per chi mi hai preso?...e comunque sappi che IL BLOG E' MIO E LO GESTISCO IO!




LETTURE CHE MI HANNO SEGNATO

  1. DELITTO E CASTIGO - FEDOR DOSTOESKIJ
  2. IL NOME DELLA ROSA - UMBERTO ECO
  3. MEMORIE DAL SOTTOSUOLO - FEDOR DOSTOESKIJ
  4. IN ALTO A SINISTRA- ERRI DE LUCA
  5. RACCONTI (TUTTI) - EDGAR ALLAN POE
  6. LA CHIMERA- SEBASTIANO VASSALLI
  7. L'ISOLA DELL'ANGELO CADUTO - CARLO LUCARELLI
  8. LA COSCIENZA DI ZENO - ITALO SVEVO
  9. CHIEDI ALLA POLVERE - JOHN FANTE
  10. I DEMONI - FEDOR DOSTOESKIJ
  11. I FRATELLI KARAMAZOV -  FEDOR DOSTOESKIJ
  12. DRACULA - BRAM STOKER
  13. LA PECORA NERA- ASCANIO CELESTIN
  14. SOSTIENE PEREIRA - ANTONIO TABUCCHI
  15. IL VECCHIO E IL MARE- ERNEST HEMINGWAY
  16. IL GIORNO DELLA CIVETTA - LEONARDO : SCIASCIA
  17. DEI DELITTI E DELLE PENE - CESARE BECCARIA
  18. I QUATTRO CAVALIERI DELL'APOCALISSE - BLASCO IBANEZ
  19. I MALAVOGLIA - GIOVANNI VERGA

LETTURE CHE MI HANNO APPASSIONATO
  1. ALMOST BLUE - CARLO LUCARELLI
  2. CUORE DI PIETRA - SEBASTIANO VASSALLI
  3. IL FU MATTIA PASCAL - LUIGI PIRANDELLO
  4. SENILITA' - ITALO SVEVO
  5. IL RAGAZZO CON LA CEDRA - EZIO SAVINO
  6. IL CIMITERO DI PRAGA- UMBERTO ECO
  7. L'IDIOTA - FEDOR DOSTOESKIJ
  8. LOTTA DI CLASSE - ASCANIO CELESTINI
  9. IL BARONE RAMPANTE - ITALO CALVINO
  10. L'AMANTE - ABRAHAM YEHOSHUA
  11. CAVIE - CHUK PALAHNIUK
  12. ESERCIZI DI STILE - QUENEAU - ECO
  13. NOVELLE PER UN ANNO - LUIGI PIRANDELLO
  14. GORDON PYM- EDAGAR ALLAN POE
  15. IL GIORNO PRIMA DELLA FELICITA' - ERRI DE LUCA
  16. IL VISCONTE DIMEZZATO - ITALO CALVINO 
  17. IL BAR SOTTO AL MARE - STEFANO BENNI

LETTURE CHE PURTROPPO NON HO DIGERITO

  1. I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER 
  2. LE COSMICOMICHE
  3. FIESTA
  4. IL DOTTOR ZIVAGO





Ti aspetto...

cortwarwick_alessandro R.                                                         Roma, 9-11-2010

Ti aspetto mentre immobile matura la crisalide
con il timido affanno
della sopravvivenza.
 
Verrò dove il corpo si schiude distratto
Distratto
Dalla propria esistenza

sabato 10 settembre 2011

volevo scrivere una poesia sull'Identità

Spezzati e sparsi sui versanti della lente
lo sguardo altrui ci dosa omuncoli o giganti
e se la tana è nell’incavo degli specchi
comunque non è intatta la nostra identità:
è vergine piuttosto per mancata appartenenza
allestita ad offerta è teatro di posa.
 
Per questo non rivendico le mura ai molti attori
Perché al custode non manchi mai lavoro.
L’imbroglio è persino un buon compagno
per chi chiama morte e nascita: “Mistero”.

venerdì 9 settembre 2011

POETA

Guardalo,

si aspetta che l'inchiostro lo frequenti,

controbbatteva ieri ed oggi si

sistema.

Guardalo,

impugna il fiato e a un tratto si schiarisce

la voce, Cristo Santo! Si schiarisce.

Lui che era fumo di tegola

disposto al fuoco per filare via fra i tetti,

ora è una nuvoletta nel gelo

che passeggia sulla sua quota di terra

e saluta

lisciando la lingua dalle tacche dei morsi

o dei pensieri affilati come tali.


Guarda e ricordagli

d'essere la pecca del banditore.


Tornerà prima o poi ad affacciarsi

sullo scuro del cortile interno

una delle prime poesie che scrissi :-)

Dimentica il selciato
su cui è avvizzito il vortice
di trottole ancestrali
e il seme e la radice dei tuoi cari.

Accresci le distanze
dall'ombra polverosa dei cimeli
macchiati di memoria
o età o mescolanza d'oggi e ieri.

Nel sole rovesciato di una pozza
lascia c'affiori ancora il blu cobalto
e nella piazza 
lascia l'asfalto
graffiato da un gessetto nel baccano
per calcolare il posto d'un umano ;
non giocano i bambini all'aria buona
e la campana
suona.

giovedì 8 settembre 2011

Roma, 26-06-2010

cortwarwick_alessandro R

Equivocare nuvole per farle somigliare a una metafora
oppure camminare sul perimetro del chiostro,
destinarsi al cielo
e avvertire una fitta fra addome e torace
ogni volta che adamo rammenta
dove mise la costola.

martedì 6 settembre 2011

Se volete sarà una poesia

Credevo che nel petto avessi un sasso
e invece era pietra focaia.
 
Ho spartito con te il mio cerchio di massi
oltre il quale la distanza conferisce innocenza e salvezza
e adesso nel covo di cenere
i muscoli del fumo ci sollevano
in un salto di scintille sparse.
 
Siamo schegge di un fuoco spezzato,
spettacolo da festa di quartiere
fra le tante braci del cielo
che si ostinano a non ricadere

I METALLI



Ogni era si è presa un metallo.
 
 
Il bronzo luccicante delle armi micenee da corpo a corpo
 
quando il bagliore del nemico scintillava a un passo,
 
e la morte inciampava ancora sugli scudi,
 
e si faceva a gara tra gli eroi
 
per ascoltare le sirene.
 
Poi i bagliori di guerra presero a crollare dall'alto
 
e ci volevano i rosari a reggere i cunicoli
 
perchè gli eroi, nel buio di un ricovero,
 
pregavano con gli altri per zittirle,
 
le sirene.
 
 
 
 
Il secolo del ferro ha una lapide nel centro di Parigi
 
e i primi trenta dei cinquanta di mio padre
 
furono anni di piombo.
 
 
 
 
E dopo il rame, il bronzo , il ferro e il piombo passati
 
c'è rimasta quest'aria di ruggine
 
a inceppare le bandiere sui balconi
 
e le grida di piazza
 
nella gabbia sui nostri polmoni.

lunedì 5 settembre 2011

Camminando

Con l'ombra poggiata sui muri di fianco
ho stancato le mie malinconie,
ho calato il tremore dagli occhi
e altrove l'ho vestito,
ho intrattenuto il mondo con l'immagine.
Ma adesso che torni lo specchio
sorride alla vampa del fiato.
   

domenica 4 settembre 2011

Volevo scrivere una poesia sulla vita

 cortwarwick_alessandro R.    Roma, 13-03-2010

La forca sulla piazza è quasi un diapason
Un fremito propaga il giusto accordo.
A morte si debutta solamente,
la vita non recrimina
non ha contraddittorio.
 
Ognuno sulla schiena ha la sua briciola
Maceria di un banchetto assai più grande
Ognuno può portare solo quella
Sottrarne per giustizia è alquanto inutile
La fame resta quella
per  ogni formicaio.

Film da vedere - le mie opinioni

FILM IMPRESCINDIBILI (In questa categoria inserisco i film che secondo me rappresentano gli apici dell'arte cinematografica, sia per sapienza tecnica che per sceneggiatura e recitazione degli interpreti)
  1. FULL METAL JACKET (S.Kubrick- 1987)
  2. C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA ( S.Leone - 1984)
  3. THE GOODFATHER (F. Coppola - 1972)
  4. IL SETTIMO SIGILLO (I. BERGMAN - 1957)
  5. 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO (S.Kubrick  - 1968)
  6. 8 1/2 ( F. FELLINI - 1963)
  7. ROMA CITTA' APERTA (R.Rossellini - 1945)
FILM PREZIOSI ( In questa categoria inserisco i film che, magari anche a dispetto dei giudizi della critica, hanno segnato la mia crescita. Quei film che secondo me hanno nei loro contenuti qualcosa che è in grado di arricchire profondamente la cultura e la sensibilità di una persona)

  1. DOGVILLE (L.Von Trier - 2003)
  2. SLEEPERS (B.Levinson - 1996)
  3. EYES WIDE SHUT (S.Kubrick - 1999)
  4. SERPICO (S.Lumet - 1973)
  5. QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO (M.Forman - 1975)
  6. BABEL (A.Inarriutu - 2006)
  7. NON E' UN PAESE PER VECCHI (F.lli COEN - 2007)
  8. CRASH (P. HAGGIS - 2004)
  9. C'ERA UNA VOLTA IL WEST (S.Leone - 1968)
  10. THE ELEPHANT MAN (D.Lynch - 1980)
  11. MILLION DOLLAR BABY (C.Eastwood - 2004)
  12. THE OTHERS (A.Amenabar - 2001)
  13. VALZER CON BASHIR (A.Folman - 2008)
  14. PROFESSIONE: REPORTER (M.Antonioni - 1975)
  15. GOMORRA (M.Garrone - 2008)
  16. LA VITA E' BELLA (R.Benigni - 1997)
  17. IL POSTINO (M.Radford - 1994)
  18. LA SCONOSCIUTA (G. Tornatore - 2006)
  19. TRAIN DE VIE (R.Mihaileanu - 1998)
  20. SACCO E VANZETTI (G.Montaldo - 1971)
  21. IL SIGNORE DEGLI ANELLI (P.JACKSON - trilogia 2001- 2002- 2003)
  22. SE MI LASCI TI CANCELLO (M. Gondry - 2004)
  23. INTO THE WILD (S.Penn- 2004)
  24. LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE (A.Hitchcock- 1957)
  25. LE IENE (Q. Tarantino - 1992)
  26. IL GRANDE DITTATORE (C.Chaplin - 1940)
  27. SHINING (S.Kubrick - 1980)
  28. IL DOTTOR STRANAMORE OVVERO...(S.Kubrick - 1963)
  29. INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA...(E.Petri - 1970)
  30. BIG FISH (T.Burton- 2004)
  31. SEVEN (D.Fincher- 1995)
  32. PULP FICTION (Q.Tarantino 1994)
  33. IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL (H.MIYAZAKI - 2004)
  34. UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO (M.Monicelli - 1977)
  35. THE MILLIONAIRE (D.Boyle - 2008)
  36. INCEPTION (C.Nolan - 2010)
  37. ARANCIA MECCANICA (S.Kubrick - 1971)
  38. THE TRUMAN SHOW (P.Weir - 1998)
  39. I CENTO PASSI (M.T. Giordana - 2000)
  40. LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO (G. Tornatore- 1991)
  41. NON CI RESTA CHE PIANGERE (R.Benigni, M.Troisi - 1984)
FILM ATTRAENTI (In questa categoria inserisco film che ho trovato particolarmente belli, anche se non li ritengo nè capolavori nè profondi a tal punto da lasciare un segno durevole nella personalità dello spettatore)
  1. MEMENTO
  2. NELLA VALLE DI ELAH
  3. THE JACKET
  4. GRAN TORINO
  5. TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL SESSO*
  6. PER QUALCHE DOLLARO IN PIU'
  7. IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO
  8. MYSTIC RIVER
  9. SHUTTER ISLAND
  10. ROMANZO CRIMINALE
  11. LA GIURIA
  12. 21 GRAMMI
  13. MEDITERRANEO
  14. COME DIO COMANDA
  15. GANGS OF NEWYORK
  16. SI PUO' FARE
  17. LEON
  18. A BEAUTIFUL MIND
  19. AMISTAD
  20. NOSFERATU
  21. APOCALYPTO
  22. UN POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI
  23. THE FUN
  24. SCARFACE
  25. OGNI MALEDETTA DOMENICA
  26. THE PRESTIGE
  27. L'ULTIMO RE DI SCOZIA
  28. FESTEN
  29. V PER VENDETTA
  30. LA GRANDE GUERRA
  31. UCCELLACCI E UCCELLINI
  32. JACK LO SQUARTATORE, FROM THE HELL 
  33. FIGHT CLUB
  34. IL DIVO
  35. I SOLITI SOSPETTI
  36. NEL NOME DEL PADRE
  37. SHUTTER ISLAND
  38. GATTACA

FILM PIACEVOLI (In questa categoria inserisco quei film mediamente belli adatti per trascorre una bella serata)

  1. LA ZONA
  2. IL MARCHESE DEL GRILLO
  3. L'ULTIMO SAMURAI
  4. EVILENKO
  5. PRENDI I SOLDI E SCAPPA
  6. KRAMER CONTRO KRAMER
  7. THE WATCHMEN
  8. BEHIND ENEMY LINES
  9. IL LIBRO DELLA GIUNGLA (cartone animato)
  10. NON TI MUOVERE
  11. BIANCO, ROSSO E VERDONE
  12. IL CONCERTO
  13. NEVERLAND
  14. LA FABBRICA DEL CIOCCOLATO
  15. TRUMAN CAPOTE- A SANGUE FREDDO
  16. L'ESERCITO DELLE DODICI SCIMMIE
  17. IL SESTO SENSO
  18. COSI' E' LA VITA
  19. FRANKENSTEIN JUNIOR 
  20. SATURNO CONTRO
  21. FARGO
  22. BASTARDI SENZA GLORIA
  23. LA NOSTRA VITA
  24. AMERICAN BEAUTY
  25. SALVATORE GIULIANO
  26. BARRY LYNDON
  27. BLOW UP
  28. THE SOCIAL NETWORK
  29. RICOMINCIO DA TRE
  30. IN VIAGGIO CON PAPA'
  31. L'ESORCISTA
  32. E' GIA' IERI
  33. QUESTIONI DI CUORE
  34. BASILICATA COAST TO COAST
FILM SOPRAVVALUTATI    (In questa categoria inserisco tutti quei film che a mio parere non sono stati all'altezza delle aspettative del pubblico, o la cui pubblicizzazione e diffusione di massa non si è poi dimostrata realmente giustificata dal valore della pellicola)

  1. AVATAR
  2. THE HURT LOCKER
  3. HABEMUS PAPAM
  4. MANUALE D'AMORE 2
  5. NEMICO PUBBLICO (con j.deep)
  6. PINOCCHIO (R.Benigni)
  7. PARNASSUS
  8. NUMBER 23
  9. LA BESTIA NEL CUORE
  10. SPIDERMAN

FILM INGUARDABILI (In questa categoria inserisco tutti i film che ho trovato assolutamente inguardabili. Sono quei film banali, artificiosi, mal riusciti o comunque lontani dal messaggio che volevano dare)

  1. SOLOMON KANE
  2. CONCORSO DI COLPA
  3. HULK (2003)
  4. NORBIT
  5. DYLAN DOG

La Risalita

CortWarwick_alessandro R,   Roma 14-01-2010
Era nel secchio impiccato alla carrucola


era la pulce sulla schiena d'un asino


era lo scalatore: volatile d'appoggio.


Era la risalita


la dignità maggiore


degli angeli implumi.


Era gennaio baciavo il collo poi la fronte

durante un cielo sequestrato dalle nubi

Uno per tutti, uno per tutti e basta

CortWarwick_Alessandro R.  Roma, 28-07-2009

La guardava scendere dalle scale col solito passo abbondante, così strascinato  da spingere ogni volta le piante ben oltre il dente del gradino. E lui restava lì, ai piedi della rampa con un sorriso smanioso sulla faccia, scrutando le dita  della compagna pensili sul vuoto, assuefatte chissà come a quella quotidiana andatura acrobatica.
-L' omicidio migliore è quello che sfrutta le caratteristiche della vittima contro di essa. - Se l'era ripetuto fino alla nausea questo mantra adulatorio.
Si era accostato ai titani alfieriani del romanticismo, aveva indossato i panni del Raskolnikov di turno e quelli di un Prometeo moderno; si era convinto a sacrificare la propria esistenza individuale in favore di quella di molti. - Uno per tutti, uno per tutti e basta   si era detto.
Aveva preso una casa in campagna, ad un'ora di macchina dal più vicino centro abitato. L'aveva agghindata cautamente per renderla qualcosa di più di una scena del crimine e poi non aveva fatto altro che attendere il giorno del loro settimo anniversario.
Il piano era semplice: invitarla a festeggiare lontano dal caos degli uffici; svegliarla e chiamarla in giardino al mattino presto, quando il sonno pesante ne avrebbe ovattato qualsiasi capacità critica ed infine bagnare ciascuno scalino fino al quartultimo, quello precedentemente limato dei tre centimetri e mezzo sufficienti a sbilanciare il baricentro di un piede 38. Nessun paramedico avrebbe contestato dieci minuti di ritardo alla chiamata di un marito scioccato. Un uomo sconvolto dal ferimento della moglie nel corso di una vacanza romantica era pur sempre un ottimo stereotipo dietro al quale ripararsi e la grande distanza tra abitazione ed ospedale avrebbe fatto il resto. Persino l'acqua sulla scala sarebbe evaporata in fretta.
 
 
 
Colei che in quell'istante procedeva in direzione della propria scomparsa non era una donna comune, era "O' Direttore", la fondatrice della seconda industria mobiliare del paese. Insomma, quella che stava per picchiare a terra era una cassaforte di carne e kashmir da mezzo miliardo di Euro e solo a pochi intimi era nota anche la scia di persone schiacciate per giungere a quel patrimonio. Molto probabilmente solo al suo unico amore.
Sappiate che la loro era una coppia di contrappeso, stretta in un'intensa simbiosi amorosa atta a compensare le coscienze di due persone ciniche, dure ed ambiziose come poche altre. 
Ma non in tutto erano uguali.
Fin dai tempi in cui si era bastato avvocato ,  negli incubi notturni di lui si erano affacciati timidi propositi di redenzione. 
Quella donna che solo ed esclusivamente per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa lo aveva in realtà contaminato di  una brama che non gli apparteneva e da onnipotente amante si era scoperto dipendente dal suo stesso controllo, maturando in chissà quale occasione la decisione di una svolta per entrambi: i soldi che loro erano costati alla società sarebbero tornati a quest'ultima. 
Un delitto, la morte di una e il rimorso dell'altro, sarebbero stati la contropartita dolorosa di un vero ed universale atto di benevolenza, l'unico gesto realmente in grado di saldare un debito col mondo così enorme da sembrare inconsistente.
Ogni singola moneta sarebbe finita a chi non ne aveva e il denaro di due, così frantumato nelle tasche riempite di molti, forse avrebbe finalmente perso la propria accezione negativa. 
Dopotutto se preso in minima dose, quel contante sarebbe diventata la cucchiaiata di veleno giornaliera necessaria a salvare la vita.
                                                       
                                                      * * *
 
Le piante della moglie erano ormai inzuppate e accennarono a uno slittamento all'altezza della metà della rampa.
Protetto da uno sguardo impalato, il marito continuava ad alternare maledizioni introspettive a continui slanci di risolutezza , derivanti perlopiù dalla segreta speranza di aver preso l'unica decisione capace di riscattare entrambi. Immaginava di tanto in tanto, nel corso dell'interminabile discesa, le scene che sarebbero seguite alla morte di lei. In particolare lo sollevava pensare al gesto surreale di un poliziotto che scriveva alla voce “movente del delitto” la parola “salvezza”. Vagheggiava persino di una foto che al posto del suo volto recava l'immagine di un agnello sacrificale e finiva quasi sempre per ridacchiare con se stesso. Ma forse quegli attimi di alienazione non erano altro che la difesa naturale che ogni uomo frappone al dolore di dentro.
Un'ultima riflessione  balenò nella mente dell'uomo mentre la moglie si apprestava a tagliare il suo penoso traguardo. Una catena illuminante di associazioni si stava materializzando nel suo cervello, anello dopo anello, componendo una spirale destinata a fendere irrimediabilmente le sue più profonde aspirazioni di redenzione con l'amerazza della disillusione. Fu come fare un passo indietro dentro se stessi e guardare il proprio io come la parete ricoperta da un mosaico del quale fino ad ora si erano scorte solo poche tessere.
 
 
Sacrificio-Agnello-Pecora-Pastore-Buon Pastore-Abbandono del gregge- Salvezza della sola pecora smarrita.
 
 
Aveva fallito in ogni cosa! Aveva scelto di ammazzarne una per gratificarne una moltitudine, senza capire che lui stesso avrebbe dovuto tentare di recuperare quella singola, irripetibile persona perduta, per il destino di tutti.
 
Intanto fu tempo del quartultimo gradino...
 
Il piede destro si staccò dalla linea tagliente del ciglio, nuotando nell'aria. Il sinistro cedette subendo il peso del corpo come una scossa e la falcata si divaricò, non molto, quel tanto che bastava per atterrare sulla piattaforma del gradino successivo sana e salva.
Un paio di passi e la moglie concluse la rampa.
 
 
La donna arrivò, aggirò il volto di lui e gli accostò i seni sulla schiena. Allacciò le braccia intorno alla vita del suo uomo e sporgendo il collo in direzione dell' orecchio sinistro gli sussurrò:
 
-Come mi hai uccisa stavolta? -
-Da una scala- rispose lui.
-E' stata  una cosa un piuttosto complicata